
Head of Design
2 Dicembre 2025
Quali sono i falsi miti dell'accessibilità digitale che spesso rischiano di portare fuori strada team e aziende?
Insight

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Da alcuni anni in Thanks Design ci stiamo occupando di accessibilità digitale in modo strutturato. Un percorso fatto di formazione, evoluzione del nostro approccio, workshop e certificazioni, che ci ha portato a supportare al meglio i nostri clienti nella progettazione di prodotti e servizi accessibili. Durante i diversi talk e workshop che ho tenuto su questo argomento, mi sono reso conto che esistono alcuni falsi miti che spesso rischiano di portare fuori strada team e aziende. In questo articolo ho raccolto i 10 falsi miti più ricorrenti da sfatare in merito all’accessibilità digitale.
Falso: l’accessibilità è una responsabilità condivisa da tutti i membri del team, non solo dai designer. Se la grafica della UI di un sito è accessibile, ma gli sviluppatori non implementano correttamente il codice dei componenti (ad esempio trascurando la semantica HTML o le label WAI-ARIA), o i content creator non caricano contenuti accessibili (ad esempio inserendo un testo rasterizzato dentro un’immagine), quel sito non sarà accessibile. Ogni persona coinvolta nel progetto deve tenere conto dell’accessibilità.
Falso: non esiste una certificazione riconosciuta dalla normativa per l’accessibilità di un prodotto o servizio digitale. Esiste invece una certificazione per gli esperti di accessibilità — “Web Accessibility Expert” — (riferimento normativo UNI 11506 e UNI 11621-3).
Ciò che può essere rilasciato in merito all’accessibilità di un sito o prodotto digitale è una dichiarazione di conformità alla norma UNI CEI EN 301549.
Falso: l’accessibilità digitale non si limita alla grafica o al codice di siti web e app: riguarda ogni tipo di contenuto digitale presente all’interno di un servizio digitale, come ad esempio file PDF, documenti Word, video e altri formati. Tutto ciò che viene distribuito online da parte dell’azienda o dell’ente pubblico in questione dovrà rispettare le linee guida di accessibilità.
Falso: i tool automatici sono utili, ma non sufficienti per una valutazione completa dell’accessibilità. Possono rilevare alcuni problemi e segnalare criticità, ma non sono in grado di valutare aspetti più complessi. La verifica deve essere “manuale” e condotta da un esperto di accessibilità.
Falso: gli overlay per l’accessibilità (widget/plugin già pronti “installabili” su un sito esistente) sono una soluzione temporanea e spesso inefficace. Questi strumenti non risolvono i problemi sottostanti del codice e non sono una valida alternativa a una progettazione accessibile by design. In molti casi, possono addirittura causare nuovi problemi, creando confusione invece di semplificare l’esperienza per gli utenti.
Per approfondire, rimando a questo articolo di Roberto Scano: 👉 Le promesse e le insidie degli accessibility overlay per utenti ciechi e ipovedenti
Falso: anche se l’accessibilità nasce per garantire l’accesso a chi ha disabilità, offre vantaggi a tutti gli utenti. Un design accessibile migliora l’esperienza complessiva, favorendo una migliore organizzazione dei contenuti, una fruibilità ottimale e un impatto positivo anche dal punto di vista SEO.
Falso: le tecnologie attuali consentono di progettare siti web accessibili senza comprometterne l’estetica. Le linee guida di accessibilità si concentrano su aspetti funzionali e strutturali, ma non limitano la creatività del design. Un sito web può essere bello, innovativo e, allo stesso tempo, accessibile.
Falso: l’accessibilità non è qualcosa da aggiungere all’ultimo minuto: bisogna occuparsene fin dall’inizio del progetto. Includerla nelle prime fasi di sviluppo è più efficiente e meno costoso rispetto a introdurla successivamente, quando i cambiamenti potrebbero richiedere risorse aggiuntive e costose.
Falso: anche se il test con utenti con disabilità è estremamente utile, la dichiarazione di conformità deve essere svolta da un esperto di accessibilità, che potrebbe avere o non avere una disabilità.
Falso: l’accessibilità è un percorso di miglioramento continuo.
Dopo il rilascio di un sito, l’azienda dovrà predisporre:
L’accessibilità digitale è una sacrosanta opportunità di miglioramento dei propri prodotti e servizi digitali, per un mondo sempre più inclusivo e senza discriminazioni.
Sfatare falsi miti e pregiudizi è sicuramente il primo passo per intraprendere questa sfida al meglio.

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